Stake nelle scommesse: Come funziona?

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Saper scegliere lo stake giusto è una delle cose più importanti per uno scommettitore professionista, questo perché ha grande rilevanza in quello che poi sarà lo Yield finale, e di conseguenza il profitto che è ciò che interessa più di qualsiasi altra cosa.

Molto spesso viene sottovalutata l’importanza dello stake, tant’è che anche tra molti scommettitori professionisti non capita di rado che ad uno stake maggiore non corrisponda uno Yield maggiore, nonostante la mole di eventi statisticamente rilevante.

Come scegliere lo stake?

Lo stake è importante perché saperlo scegliere in maniera corretta permette un’ottimizzazione delle proprie performance con i propri investimenti sportivi. Quindi bisogna saperlo scegliere.

Dobbiamo premettere che lo stake normalmente utilizzato è un valore che oscilla tra 1 e 10 ma c’è anche chi decide di essere ancor più preciso, e utilizza stake con tanto di decimali.

Lo stake va scelto in base all’affidabilità dell’evento piazzato e in base al valore atteso previsto.

Piazzare uno stake 3 su un evento dove sappiamo che una delle due squadre schiererà la giovanile, per poi piazzare lo stesso stake su un evento incerto della Champions League è una cosa sbagliata, perché il primo evento se entriamo a mercato prima che le quote crollino (cosa possibile se si è clienti di Football Pro) siamo  certi di avere una notevole operazione in corso, con un valore atteso altissimo.

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La cosa incredibile è che anche scommettitori professionisti spesso non sanno come muoversi correttamente con gli stake, perché essere bravi analisti dei mercati sportivi non significa essere anche bravi necessariamente nell’investire correttamente. Mentre invece ci sono altri, tipo noi di Betsystem, che dimostriamo con i fatti che effettivamente sappiamo quando spingere e quando invece essere più attenti. Basti guardare questi dati ufficiali del nostro prodotto, certificati da una piattaforma terza (molti bilanci in rete sono falsi, vanno presi sul serio solo se certificati da terzi).

Come è facile notare da questo screen dopo oltre 400 operazioni, noi abbiamo uno Yield più alto proprio con gli stake più alti, per quale motivo avviene questo? Perché sappiamo dare agli eventi su cui investiamo la giusta affidabilità. E questa è una differenza enorme proprio tra chi riesce a leggere bene un evento sportivo e guadagna una media di 1.000€ al mese, e chi invece guadagna estremamente di più. Uno scommettitore professionista si vede anche da queste cose, che ad un occhio attento e intelligente, risaltano subito e permettono di fare la prima cernita tra chi veramente sa e tra chi potrebbe non sapere.

Lo stake deve dipendere, quindi, dall’affidabilità del match sul quale si sta investendo e dal suo valore atteso. Come stabilire questi valori? Non è semplice, infatti per molti è più opportuno un approccio “giornalistico” alla materia invece che un approccio legato alla matematica applicata. Difatti noi abbiamo scritto un manuale proprio adatto a quest’esigenza, grazie al quale è possibile individuare partite dall’enorme valore.

 

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A quanto deve corrispondere uno stake?

Molti hanno l’idea malata secondo cui uno stake dovrebbe corrispondere a 5 unità del proprio bankroll, qualcuno è così irragionevole da arrivare a dire persino 10 unità. Uno stake, dove per uno s’intende un singolo stake (quindi stake 1), non dovrebbe mai nemmeno raggiungere l’1% del proprio bankroll salvo gestioni in cui non si utilizzino gli stake da 1 a 10 ma ci si limiti a quelli da 1 a 3 (e comunque sarebbe una gestione non prudentissima).

L’ideale, almeno secondo mia concezione, è che uno stake debba corrispondere ad un valore che varia tra lo 0,25% e lo 0,6% del proprio bankroll. Questo se stiamo parlando di scommettitori professionisti che puntano a guadagnare cifre importanti e mantenersi bene nel tempo, dove per bene s’intende guadagnare ben più dello stipendio medio del paese in cui si risiede.

Operare flat stake: Cosa significa e perché non è il massimo

Il flat stake consiste nel piazzare sempre lo stesso stake su qualsiasi evento, questa strategia di gestione degli stake è utilizzata anche da scommettitori professionista con esperienza pluri-decennale, ma non è esattamente la strategia giusta, questo in quanto gli eventi possono avere un’affidabilità completamente diversa. Piazzare la vittoria con handicap del Benfica contro il Belenenses che schiera solo 8 uomini dall’inizio e utilizza un portiere come calciatore di movimento, con lo stesso stake con cui si piazza la vittoria della Juventus contro lo Spezia in una normalissima partita di campionato è sbagliato. Sbagliato in quanto i due eventi non hanno lontanamente la stessa affidabilità e lo stesso valore atteso.

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